Disturbi neuro-muscolo-scheletrici

Disturbi specifici

I disordini neuro-muscolo-scheletrici sono manifestazioni di alterazione della funzionalità e/o di dolore di una struttura o di una parte del corpo. Possono essere causati da movimenti ripetuti, posture prolungate, traumi diretti, traumi indiretti e a seguito di operazioni chirurgiche.

Possono essere presenti a livello di:

  • capo e collo ( es. cervicalgia)
  • schiena (es. lombalgia, dorsalgia)
  • bacino (es. dolore sacroiliaco)
  • arti superiori (es. tendinite al sovraspinato)
  • arti inferiori (es. distorsione alla caviglia)

Inoltre, affronto disturbi più specifici quali:

  • mal di testa;
  • disordini dell’articolazione temporo-mandibolare;
  • Disturbi dell’equilibrio;
  • incontinenza urinaria.

 

mal di testa

Il mal di testa è il disturbo neurologico più frequente al mondo e colpisce ad oggi circa il 47% della popolazione generale.

Le cefalee, quali l’emicrania e la cefalea tensiva, sono condizioni in cui attualmente non è ancora stata trovata una causa certa. Ciò che accomuna questo tipo di cefalee è un’ipereccitabilità del sistema nervoso centrale e a una gestione anormale degli stimoli sensoriali nocicettivi e non nocicettivi. Per questo, in determinati contesti, stimoli provenienti da altre zone, mal interpretate dal sistema nervoso centrale stesso, possono far partire l’attacco cefalgico.

La fisioterapia deve supportare la gestione medica in un contesto multimodale e multidisciplinare del mal di testa, in quanto è a basso costo e presenta un rischio irrilevante di effetti collaterali.

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DISTURBI dell’EQUILIBRIO

L’equilibrio in una persona è permesso da un complesso scambio di informazioni tra alcune parti del corpo ricche di recettori specifici e il sistema nervoso centrale (SNC). Le strutture che maggiormente prendono parte a questo scambio sono:

  • Sistema vestibolare;
  • Apparato muscolo-scheletrico della cervicale;
  • Apparato visivo;
  • Sistema nervoso centrale;

I disturbi dell’equilibro come la vertigine, sbandamenti, sensazioni differenti di instabilità sono una erronea percezione di noi stessi o dell’ambiente che ci circonda dovuta ad una incoordinazione nello scambio di informazioni tra le strutture sopra elencate. Quando, perciò, avviene una malattia o un malfunzionamento di quest’ultime può esserci di conseguenza un disturbo dell’equilibrio. Bisogna aggiungere che spesso sintomi vertiginosi possono essere dovuti anche a:

  • Problematiche cardio-circolatori;

Dalla valutazione fisioterapica deve emergere una diagnosi differenziale che, innanzitutto, faccia comprendere se la situazione della persona che abbiamo difronte sia di nostra competenza o meno. Negli ultime tre punti è indispensabile un rimando al medico curante o direttamente a uno specialista della branca medica interessata, nei primi due punti invece potremmo prenderci in carico la persona da subito.

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DISORDINI TEMPORO-MANDIBOLARI

I disordini temporo-mandibolari (DTM) comprendono un gruppo di condizioni muscolo-scheletriche che coinvolgono l’articolazione, la muscolatura masticatoria e/o i tessuti associati.

Sono caratterizzati da: dolore nell’area periauricolare, limitazioni o interferenze nelle funzioni come mangiare, sbadigliare, parlare e sono presenti spesso sintomi e comorbidità concomitanti quali cefalea, cervicalgia ecc.
I DTM non sono più considerati solo come una problematica locale ma piuttosto di origine multifattoriale. La popolazione coinvolta è infatti caratterizzata da rilevanti deficit psicosociali, spesso non relazionati con la diagnosi fisica. A tal proposito, è interessante notare come sia maggiore la prevalenza di questi disturbi nella fascia d’età lavorativa, compresa fra i 20 e i 55 anni, età sicuramente collegata maggiormente a stili di vita più stressanti e psicologicamente più pesanti.

La gestione conservativa dei disordini muscolo-scheletrici rientra nelle competenze del fisioterapista OMPT in collaborazione con l’odontoiatra di riferimento.

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INCONTINENZA URINARIA

L’incontinenza urinaria viene definita come qualsiasi perdita involontaria di urina. Questa definizione è stata elaborata e riconosciuta dal mondo scientifico.
Gli studi scientifici dimostrano che il 20-30% delle donne in età fertile soffre di incontinenza urinaria, percentuale che aumenta fino al 40% con l’insorgenza della menopausa, per arrivare oltre il 50% nelle donne anziane. Nella popolazione maschile invece l’incontinenza urinaria si presenta in una percentuale inferiore (3 – 11%).Fattori di rischio: gravidanza, parto, traumi ostetrici, menopausa, obesità, età per la donna. Prostatectomia nell’uomo.

Negli ultimi decenni il mondo scientifico ha dimostrato come la fisioterapia e riabilitazione del pavimento pelvico costituiscano il primo approccio terapeutico per la cura dell’incontinenza urinaria. Questa terapia consiste nell’utilizzo di semplici esercizi terapeutici diretti alla zona genitale e/o di strumenti elettromedicali; entrambi hanno l’obiettivo di migliorare la condizione dei muscoli del pavimento pelvico.

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In conclusione, seguo, anche, situazione di carattere generale come sindromi da allettamento dovute a ricoveri prolungati o malattie che hanno portato a una diminuzione globale della funzionalità del paziente (es. ictus) andando a domicilio della persona.

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